I Campanari. Grandi rocce artificialmente forate e astronomicamente orientate nel territorio a sud di Monte Iato (Sicilia, provi Visualizza ingrandito

I Campanari

037/AGA

Nuovo prodotto

I Campanari. Grandi rocce artificialmente forate e astronomicamente orientate nel territorio a sud di Monte Iato (Sicilia, provincia di Palermo). di Ferdinando Maurici, Alberto Scuderi, Vito Francesco Polcaro.

Maggiori dettagli

100 Articoli

20,00 € tasse incl.

Dettagli

Un grande dente roccioso con un ampio foro artificiale caratterizza il territorio a SE di Monte Iato, in provincia di Palermo. Nelle vicinanze, vari siti archeologici, soprattutto dell'Età del Bronzo. Da sempre, gli abitanti del luogo lo chiamano U campanaru, "Il campanile", forse perché ricorda, appunto, la sommità di un campanile. Da anni Alberto Scuderi, profondo conoscitore del territorio, si interroga sulla sua natura. L'incontro del tutto fortuito con un Astrofisico di fama internazionale, Vito Francesco Polcaro, apre un'affascinante pista di indagine. Il consiglio di Polcaro è quello di controllare la posizione del sole rispetto al foro nelle date solstiziali. In effetti, all'alba del 21 dicembre il sole "entra" dentro il foro nella roccia. E' un fatto, ma ancora non dimostra con certezza nulla. L'indagine si allarga ad altre aree del territorio vicino. Un'altura a SW del Monte, con la sua denominazione di Perciata ("Forata") attira l'attenzione. Sulla sommità, il basamento di un altro possibile anello di roccia, orientato all'alba del solstizio d'estate. Nelle aree attorno, materiale archeologico, soprattutto del Bronzo antico. Salta anche fuori, con un insperato colpo di fortuna, una fotografia degli anni 60 o 70 del XX secolo in cui questo secondo foro nella roccia è perfettamente visibile. L'ipotesi diviene provabile realtà. Nello stesso territorio, a pochi chilometri di distanza, qualcuno nel passato realizzò due grandi fori in due distinte lame rocciose per evidenziare i due solstizi. Interpellato sull'argomento, l'Astrofisico tedesco Andreas Burkert, cattedratico alla Ludwig-Maximilians Universität di Monaco di Baviera, dichiara: "una situazione non può essere una prova, ma se sono due la cosa cambia, e di molto".